Le cellule natural killer ( NK ), ottenute da parenti, e stimolate artificialmente possono risultare utili per i pazienti con leucemia mieloide acuta ( AML ), in fase avanzata e resistente al trattamento chemioterapico standard.
I risultati del trattamento dei pazienti affetti AML con infusione di cellule NK sono stati presentati nel corso del 46th Annual Meeting dell’American Society of Hematology ( ASH ) a San Diego.
Lo studio è stato compiuto al Cancer Center della Minnesota University.
Jeffrey Miller e collaboratori avevano osservato in studi precedenti che le cellule natural killer del paziente non sono in grado di esercitare un effetto antitumorale.
I Ricercatori hanno esaminato se le cellule natural killer ottenute da un familiare, stimolate mediante interleuchina-2 ed infuse nel paziente, possedessero attività antitumorale.
Un totale di 19 pazienti con leucemia mieloide acuta sono stati confrontati con un gruppo controllo, composto da 8 pazienti con tumore renale.
I pazienti con carcinoma renale hanno ricevuto una dose immunosoppressiva a bassa intensità di Fludarabina, un chemioterapico.
I pazienti con leucemia mieloide acuta hanno invece ricevuto un trattamento a più alta intensità con i farmaci chemioterapici, Ciclofosfamide e Fludarabina.
Entrambi i pazienti hanno ricevuto interleuchina-2, una citochina.
I dati hanno mostrato un effetto antitumorale delle cellule natural killer infuse nei pazienti con leucemia mieloide cronica, mentre non sono state osservate risposte nei pazienti con carcinoma renale.
Questo è il primo studio che dimostra l’effetto antitumorale di cellule natural killer aploidentiche infuse nei pazienti con leucemia mieloide acuta. ( Xagena2004 )
Fonte: 46th Annual Meeting/American Society of Hematology, 2004
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