Imatinib ( Glivec, Gleevec ) inibisce importanti tirosin-chinasi nella funzione osteoclasta ( c-Fms ) ed osteoblasta ( PDGF-R ), indicando che la terapia nel lungo periodo è in grado di alterare l’omeostasi ossea.
Ricercatori dell’Hanson Institute ad Adelaide hanno verificato se il trattamento prolungato con Imatinib avesse conseguenze negative a livello osseo.
E’ stato misurato il volume dell’osso trabecolare nelle biopsie ossee della cresta iliaca, a cui erano stati sottoposti i pazienti con leucemia mieloide cronica. al momento della diagnosi e dopo 2-4 anni di terapia con Imatinib.
Metà dei pazienti ( 8 su 17 ) ha mostrato un sostanziale aumento nel volume dell’osso trabecolare ( superiore a 2 volte ) dopo terapia con Imatinib, con il volume dell’osso trabecolare nella biopsia post-trattamento, oltre il limite superiore del valore normale per il gruppo d’età dei pazienti.
I pazienti, trattati con Imatinib, hanno presentato ridotti livelli plasmatici di calcio e di fosfato con evidenza di ipofosfatemia nel 53% ( 9 su 17 ) dei pazienti.
In vitro, Imatinib ha soppresso la proliferazione osteoblastica ed ha stimolato l’espressione del gene osteogenico e la produzione della matrice mineralizzata, inibendo la funzione del recettore PDGF.
Nelle colture stimolate da PDGF, Imatinib ha inibito, in modo dose-dipendente, l’attivazione di Akt e Crt-L.
Lo studio ha mostrato che l’inibizione dell’attivazione PI3-chinasi/Akt ha promosso la formazione minerale, indicando un possibile meccanismo molecolare per l’incremento mediato da Imatinib del volume dell’osso trabecolare, in vivo. ( Xagena2008 )
Fitter S et al, Blood 2008; 111: 2538-2547
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