La chemioterapia diretta al sistema nervoso centrale ( SNC ) e la radioterapia al cranio per leucemia linfoblastica acuta o linfoma hanno varie proprietà neurotossiche.
È stato condotto uno studio per valutare l’impatto sul cervello in via di maturazione 20-30 anni dopo la diagnosi, fornendo una prospettiva più completa sulla qualità di vita a lungo termine rispetto agli studi precedenti.
Nello studio, 93 pazienti trattati tra il 1978 e il 1990 a varie intensità, con e senza radioterapia craniale, e 49 controlli sani sono stati valutati con imaging con tensore di diffusione ( DTI ) e test neuropsicologici.
Le differenze nella anisotropia frazionale, una misura di risonanza magnetica che descrive la microstruttura della materia bianca, sono state valutate con analisi basate sui voxel dell’intero cervello.
I sopravvissuti trattati con radioterapia al cranio hanno mostrato una significativa diminuzione nella anisotropia frazionale rispetto ai controlli nei tratti di materia bianca frontale, parietale e temporale.
Tendenze verso una minore anisotropia frazionale sono state osservate nei sopravvissuti trattati con chemioterapia.
Diminuzioni nella anisotropia frazionale correlano bene con la disfunzione neuropsicologica.
Diversamente dal gruppo chemioterapia e controllo, il gruppo radioterapia cranica ha mostrato una drastica diminuzione della anisotropia frazionale con l’età alla valutazione.
Un’età inferiore al momento dell’irradiazione cranica e un dosaggio più elevato sono risultati associati a un esito peggiore per quanto riguarda l’integrità della materia bianca.
In conclusione, i sopravvissuti trattati con radioterapia al cranio mostrano una diminuzione della integrità della materia bianca evidenziata da diminuzione significativa della anisotropia frazionale e della disfunzione neuropsicologica associata 25 anni dopo il trattamento, benché gli effetti dalla sola chemioterapia sembrino lievi.
Si sospetta, dopo radioterapia intracranica, ma non dopo chemioterapia, invecchiamento cerebrale accelerato e aumento del rischio di demenza a insorgenza precoce. ( Xagena2013 )
Schuitema I et al, J Clin Oncol 2013; 31: 3378-3388
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