Ci sono pochi dati riguardo all’incidenza di neoplasie secondarie dopo 15-20 anni nei bambini e negli adolescenti per la leucemia linfoblastica acuta.
E’ stata esaminata l’incidenza cumulativa di neoplasie secondarie nei pazienti pediatrici trattati per leucemia linfoblastica acuta nel corso di 30 anni.
Lo studio, retrospettivo, ha riguardato 2.169 pazienti con leucemia linfoblastica acuta, trattati tra il 1962 ed il 1998 presso il St Jude Children’s Research Hospital di Memphis, negli Stati Uniti, che avevano raggiunto una completa remissione.
Il periodo medio di follow-up è stato di 18.7 anni ( range: 2.4-41.3 anni ).
Neoplasie secondarie si sono sviluppate in 123 soggetti ed hanno compreso: 46 tumori mieloidi, 3 linfomi, 14 carcinomi a cellule basali, 16 altri carcinomi, 16 meningiomi e 22 altri tumori cerebrali.
Quando sono stati esclusi i meningiomi ed i carcinomi a cellule basali, l’incidenza cumulativa generale è stata del 3.99% a 15 anni e 6.27% a 30 anni, rispetto ad un aumento di 13.5 volte il rischio totale rispetto alla popolazione generale.
L’incidenza cumulativa di ciascun tipo di tumore a 30 anni è stata del 2.19% per il tumore mieloide, 0.17% per il linfoma, 3% per il tumore cerebrale, 4.91% per il carcinoma e 0.57% per il sarcoma.
L’incidenza cumulativa di neoplasie secondarie è aumentata costantemente nell’arco di 30 anni dopo trattamento della leucemia linfoblastica acuta.
Sebbene la maggioranza delle neoplasie secondarie a presentazione tardiva siano tumori a basso grado, l’aumento dell’incidenza di neoplasie maligne più aggressive è risultata significativamente più alta di quanto atteso nella popolazione generale. ( Xagena2007 )
Hijiya N et al, JAMA 2007; 297: 1207-1215
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