I linfomi a cellule T periferiche sono tumori rari con una prognosi negativa dopo chemioterapia convenzionale.
Il ruolo della terapia mieloablativa e del trapianto autologo di cellule staminali ( autoSCT ) è ancora poco noto.
Un gruppo di Ricercatori tedeschi dell’Università di Wurzburg ha studiato in modo prospettico l’impiego anticipato del trapianto autologo di cellule staminali nei pazienti con linfoma a cellule T periferiche.
Il regime di trattamento consisteva in cicli ( da 4 a 6 ) di Ciclofosfamide, Doxorubicina, Vincristina e Prednisone seguiti da terapia di mobilizzazione con il protocollo Desametasone, Carmustina, Melfalan, Etoposide e Citarabina o il protocollo Etoposide, Metilprednisolone, Citarabina e Cisplatino e raccolta di cellule staminali.
I pazienti in remissione completa ( CR ) o parziale ( PR ) sono stati sottoposti a chemioterapia mieloablativa ( irradiazione frazionata di tutto il corpo e alte dosi di Ciclofosfamide ) e trapianto autologo di cellule staminali.
Da giugno 2000 ad aprile 2006, 83 pazienti sono stati arruolati nello studio.
I principali sottogruppi sono stati linfoma a cellule T periferiche non specificato ( n=32 ) e linfoma angioimmunoblastico a cellule T ( n=27 ).
Il 66% ( n=55 ) degli 83 pazienti ha ricevuto trapianto, mentre la ragione principale per la mancata effettuazione del trapianto autologo di cellule staminali è stata la progressione della malattia.
All’analisi intention-to-treat, il tasso di risposta generale dopo terapia mieloablativa è stato del 66% ( 56% CR e 8% PR ).
Dopo un follow-up mediano di 33 mesi, 43 pazienti erano ancora vivi; le stime di sopravvivenza generale e libera da malattia a 3 anni per pazienti con risposta completa ( calcolata dalla risposta completa alla data di recidiva ) e i tassi di sopravvivenza libera da malattia a 3 anni sono stati di 48%, 53% e 36%, rispettivamente.
In conclusione, i risultati di questo studio prospettico suggeriscono un impatto sostanziale sull’esito dell’utilizzo anticipato del trapianto autologo di cellule staminali nei pazienti con linfoma a cellule T periferiche.
I trattamenti che precedono il trapianto debbono essere migliorati per incrementare i tassi di trapianto. ( Xagena2009 )
Reimer P et al, J Clin Oncol 2009; 27: 106-113
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