Sulla base dei promettenti risultati ottenuti in diversi studi di fase 2, è stato condotto uno studio in aperto per valutare se l’aggiunta dell’anticorpo monoclonale Rituximab ( MabThera ) alla chemioterapia di prima linea con Fludarabina ( Fludara ) e Ciclofosfamide ( Endoxan ) fosse in grado di migliorare l’esito in pazienti con leucemia linfocitica cronica.
Pazienti naive al trattamento, in buone condizioni fisiche ( età 30-81 anni ) e con leucemia linfocitica cronica CD20-positiva sono stati assegnati in maniera casuale e in un rapporto 1:1 a ricevere per via endovenosa 6 cicli di Fludarabina ( 25 mg/m2 al giorno ) e Ciclofosfamide ( 250 mg/m2 al giorno ) per i primi 3 giorni di ciascun ciclo di trattamento di 28 giorni con o senza Rituximab ( 375 mg/m2 al giorno 0 del primo ciclo e 500 mg/m2 al giorno 1 nei cicli da 2 a 6 ) in 190 Centri in 11 Paesi.
L’endpoint primario era la sopravvivenza libera da progressione e le analisi sono state condotte per intention-to-treat.
In totale, 408 pazienti sono stati assegnati a Fludarabina, Ciclofosfamide e Rituximab ( gruppo chemioimmunoterapia ) e 409 a Fludarabina e Ciclofosfamide ( gruppo chemioterapia ) e tutti i pazienti sono stati analizzati.
A 3 anni dalla randomizzazione, il 65% dei pazienti del gruppo chemioimmunoterapia era libero da progressione rispetto al 45% nel gruppo chemioterapia ( hazard ratio, HR=0.56; p minore di 0.0001 ); l’87% era vivo versus 83%, rispettivamente ( HR=0.67; p=0.01 ).
Il regime di chemioimmunoterapia è risultato più frequentemente associato a neutropenia di grado 3 e 4 ( 34% vs 21%; p minore di 0.0001 ) e leucocitopenia ( 24% vs 12%; p minore di 0.0001 ), mentre altri effetti collaterali, incluse le infezioni, non sono aumentati.
Si sono verificati 8 ( 2% ) decessi correlati al trattamento nel gruppo chemioimmunoterapia rispetto ai 10 ( 3% ) del gruppo chemioterapia.
In conclusione, la chemioimmunoterapia con Fludarabina, Ciclofosfamide e Rituximab migliora la sopravvivenza libera da progressione e la sopravvivenza generale in pazienti con leucemia linfocitica cronica.
I risultati, inoltre, suggeriscono che la scelta di uno specifico trattamento di prima linea modifica il decorso naturale di questa malattia. ( Xagena2010 )
Hallek M et al, Lancet 2010; 376: 1164-1174
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