Passamonti Neoplasie ematologiche
Bringhen - Mieloma
Arcaini Ematologia
Passamonti Linfoma mantellare

Bendamustina più Rituximab versus CHOP più Rituximab come trattamento di prima linea per i pazienti con linfomi indolenti e a cellule del mantello


La combinazione Rituximab ( MabThera ) più chemioterapia, nella maggior parte dei casi CHOP ( Ciclofosfamide, Doxorubicina, Vincristina e Prednisone ), è lo standard di cura per la prima linea di trattamento in pazienti con linfoma indolente in stadio avanzato e per i pazienti anziani con linfoma a cellule del mantello.

La combinazione Bendamustina ( Levact ) più Rituximab è efficace per la malattia recidivata o refrattaria.

Sono stati comparati i trattamenti con Bendamustina più Rituximab con CHOP più Rituximab ( R-CHOP ) come trattamento di prima linea per i pazienti con linfomi indolenti e linfomi a cellule del mantello.

È stato condotto uno studio prospettico, multicentrico, randomizzato, in aperto e di non-inferiorità in 81 Centri in Germania nel periodo 2003-2008.

Pazienti di età uguale o superiore a 18 anni con un performance status della Organizzazione mondiale della sanità ( Oms ) uguale o inferiore a 2 sono stati considerati idonei all’arruolamento se avevano ricevuto una nuova diagnosi di linfoma indolente o a cellule del mantello di stadio III or IV.

I pazienti sono stati stratificati per sottotipo istologico del linfoma e in seguito assegnati in maniera casuale a ricevere infusione intravenosa di Bendamustina ( 90 mg/m2 nei giorni 1 e 2 di un ciclo di 4 settimane ) o CHOP ( cicli ogni 3 settimane di Ciclofosfamide 750 mg/m2, Doxorubicina 50 mg/m2 e Vincristina 1.4 mg/m2 al giorno 1 e Prednisone 100 mg/giorno per 5 giorni ) per un massimo di 6 cicli.

In entrambi i gruppi i pazienti hanno ricevuto Rituximab 375 mg/m2 al giorno 1 di ciascun ciclo.

I pazienti e i medici che li avevano in cura erano a conoscenza del trattamento di assegnazione.

L’endpoint primario era la sopravvivenza libera da progressione, con un margine di non-inferiorità del 10% e analisi condotte per protocollo.

Nello studio, 274 pazienti sono stati assegnati a Bendamustina più Rituximab ( 261 valutati ) e 275 a R-CHOP ( 253 valutati ).

Al follow-up mediano di 45 mesi, la sopravvivenza mediana libera da progressione è risultata significativamente più lunga nel gruppo Bendamustina più Rituximab che in quello R-CHOP ( 69.5 vs 31.2 mesi; hazard ratio, HR=0.58; p inferiore a 0.0001 ).

Il regime Bendamustina più Rituximab è risultato meglio tollerato di quello R-CHOP, con tassi inferiori di alopecia ( 0 vs 100% ) su 245 pazienti che avevano ricevuto 3 o più cicli; p inferiore a 0.0001 ), tossicità ematologica ( 30% vs 68%; p inferiore a 0.0001 ), infezioni ( 37% vs 50%; p=0.0025 ), neuropatia periferica ( 7% vs 29%; p inferiore a 0.0001 ) e stomatiti ( 6% vs 19%; p inferiore a 0.0001 ).

Reazioni cutanee eritematose sono risultate più comuni nei pazienti nel gruppo Bendamustina più Rituximab che in quelli del gruppo R-CHOP ( 16% vs 9%; p=0.024 ).

In conclusione, nei pazienti con linfoma indolente non-trattato in precedenza, il regime Bendamustina più Rituximab può essere considerato il trattamento di prima linea da preferire a R-CHOP per un aumento della sopravvivenza libera da progressione e per minori effetti tossici. ( Xagena2013 )

Rummel MJ et al, Lancet 2013; 381: 1203-1210

Emo2013 Onco2013 Farma2013


Indietro