Il trattamento della crioglobulinemia mista correlata all’epatite C può essere indirizzato al trigger virale ( virus dell’epatite C, HCV ) o all’espansione clonale delle cellule B.
In uno studio prospettico di coorte 38 pazienti con crioglobulinemia mista correlata all’epatite C che hanno ricevuto una combinazione di Rituximab ( 375 mg/m²; MabThera ) una volta alla settimana per 1 mese seguita da Peginterferone alfa ( Pegasys: 180 microg o PegIntron: 1.5 microg/kg ) una volta alla settimana più Ribavirina ( 600-1200 mg; Rebetol, Copegus ) ogni giorno per 48 settimane sono stati confrontati con 55 pazienti con crioglobulinemia mista correlata all’epatite C trattati con Peg-IFN-alfa / Ribavirina, con le stesse modalità.
In tutta la popolazione di pazienti con crioglobulinemia mista correlata all’epatite C ( n=93 ), è stata raggiunta una risposta clinica completa nel 73.1% dei soggetti, la clearance della crioglobulina nel 52.7% e una risposta virologica sostenuta nel 59.1%.
Rispetto a Peg-IFN-alfa / Ribavirina, i pazienti trattati con Rituximab più Peg-IFN-alfa / Ribavirina hanno avuto un tempo più breve alla remissione clinica ( 5.4 mesi versus 8.4 mesi, p=0.004 ), migliori tassi di risposta renale ( 80.9% versus 40% di risposta completa, p=0.040 ) e più alti tassi di clearance della crioglobulina ( 68.4% versus 43.6%, p=0.001 ) e di soppressione clonale delle cellule B VH1-69+ ( p minore di 0.01 ).
Il trattamento è stato ben tollerato, con l'11% di interruzione del trattamento antivirale e nessun peggioramento di HCV-RNA con Rituximab.
I risultati hanno indicato che Rituximab in combinazione con PegInterferone-alfa e Ribavirina è ben tollerato e più efficace di Peg-IFN-alfa / Ribavirina nella crioglobulinemia mista correlata all’epatite C. ( Xagena2010 )
Saadoun D et al, Blood 2010; 116: 326-334
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