Precedenti studi hanno più volte riportato che l'aumentare dell'età è un fattore di rischio significativo per esiti meno favorevoli dopo trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche ( allo-HSCT ) tra i pazienti con leucemia mieloide acuta ( AML ).
Tuttavia, studi più recenti hanno riportato risultati contrastanti per quanto riguarda l'associazione tra età e gli esiti nei pazienti anziani.
È stato condotto uno studio retrospettivo su ampia scala per esaminare l'impatto dell'età sugli esiti di allo-HSCT con condizionamento a ridotta intensità ( RIC ) per i pazienti con leucemia mieloide acuta di età superiore a 50 anni.
Su 757 pazienti, 89 ( 11.8% ) erano nella fascia di età 50-54 anni, 249 ( 32.9% ) nella fascia 55-59, 301 ( 39.8% ) nella fascia 60-64 e 118 ( 15.6% ) avevano 65 anni e oltre.
La sopravvivenza globale ( OS ) a 3 anni ( 47.8, 45.2, 37.9 e 36.6% per i pazienti di età compresa tra 50-54, 55-59, 60-64 e 65 anni, rispettivamente, P=0.24 ) e la mortalità senza recidiva ( 24.0, 22.8, 29.2 e 27.6% per i pazienti di età compresa tra 50-54, 55-59, 60-64 e 65 anni, rispettivamente; P=0.49 ) non sono risultate significativamente differenti tra i quattro gruppi di età.
L'analisi multivariata ha rivelato che un’età più avanzata non ha effetti significativi sulla sopravvivenza globale o sulla mortalità senza recidiva dopo aggiustamento per le covariate.
Questi risultati suggeriscono che l’età avanzata del paziente non è una controindicazione per il trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche con ridotto condizionamento in pazienti anziani con leucemia mieloide acuta. ( Xagena2016 )
Aoki J et al, Am J Hematol 2016; 91: 302-307
Emo2016