Alcune cellule B maligne fanno affidamento sui segnali di sopravvivenza mediati dal recettore delle cellule B ( BCR ). La tirosin-chinasi della milza ( Syk ) avvia e amplifica il segnale di BCR.
Nell’analisi in vivo di linee cellulari di linfoma a cellule B e di tumori primari, l'inibizione della tirosin-chinasi della milza induce l'apoptosi.
E’ stato compiuto uno studio clinico di fase 1/2 su Fostamatinib disodico, il primo inibitore orale disponibile della tirosin-chinasi della milza, in pazienti con linfoma a cellule B non-Hodgkin recidivante.
La tossicità dose-limitante nella fase 1 era rappresentata dalla neutropenia, diarrea e trombocitopenia, e per il test di fase 2 è stata scelta una dose di 200 mg due volte al giorno.
In tutto, 68 pazienti con recidiva di linfoma a cellule B non-Hodgkin sono stati inclusi in 3 coorti: linfoma diffuso a grandi cellule B; linfoma follicolare; altri linfomi non-Hodgkin, incluso il linfoma delle cellule del mantello, il linfoma della zona marginale, il linfoma del tessuto linfoide associato alla mucosa, i linfomi limfoplasmacitici e il linfoma linfocitico a piccole cellule / leucemia linfocitica cronica.
Le tossicità comuni sono state diarrea, affaticamento, citopenia, ipertensione e nausea.
I tassi di risposta obiettiva sono stati del 22% ( 5 su 23 ) per il linfoma diffuso a grandi cellule B, del 10% ( 2 su 21 ) per il linfoma follicolare, del 55% ( 6 su 11 ) per il linfoma linfocitico a piccole cellule / leucemia linfocitica cronica, e dell'11% ( 1 su 9 ) per il linfoma delle cellule del mantello.
La sopravvivenza senza progressione media è stata di 4.2 mesi.
L’interruzione della segnalazione BCR-indotta mediante inibizione di Syk rappresenta un nuovo approccio attivo e terapeutico per il linfoma non-Hodgkin e il linfoma linfocitico a piccole cellule / leucemia linfocitica cronica. ( Xagena2010 )
Friedberg JW et al, Blood 2010; 115: 2578-2585
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