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La profilassi con Rituxmab dopo trapianto allogenico diminuisce la alloimmunità per le cellule B con bassa incidenza di malattia da trapianto contro ospite cronica


Le cellule B sono coinvolte nella patogenesi della malattia da trapianto versus ospite cronica ( cGVHD ).

È stato ipotizzato che la terapia profilattica anti-cellule-B somministrata 2 mesi dopo il trapianto possa diminuire l’immunità allogenica per le cellule B del donatore e probabilmente l’incidenza di cGVHD.

In uno studio, pazienti con leucemia linfocitica cronica ad alto rischio ( n=22 ) e linfoma a cellule del mantello ( n=13 ) hanno ricevuto una irradiazione linfoide totale di 80 cGy per 10 giorni e Globulina antitimocitaria 1.5 mg/kg/giorno per 5 giorni.

Rituximab ( 375 mg/m2 ) ( MabThera ) è stato infuso settimanalmente nei giorni 56, 63, 70 e 77 dopo il trapianto.

L’incidenza di GVHD acuta è stata pari al 6%, l’incidenza cumulativa di cGVHD è stata del 20% e la mortalità non-correlata a recidiva è stata del 3%.

Il trattamento con Rituximab dopo trapianto allogenico ha ridotto in modo significativo l’immunità allogenica per le cellule B, con prevenzione completa dello sviluppo di anticorpi H-Y alloreattivi in pazienti maschi con donatore femmina ( P=0.01 ).

La sopravvivenza generale e la libertà da progressione a 4 anni per pazienti con leucemia linfocitica cronica sono state, rispettivamente, del 73% e del 47%; per i pazienti con linfoma a cellule del mantello le percentuali corrispondenti si sono attestate, rispettivamente, a 69% e 53%. ( Xagena2012 )

Arai S et al, Blood 2012; 119: 6145-6154

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