Ricercatori spagnoli hanno valutato il significato clinico dei livelli di cellule di leucemia linfoblastica acuta in campioni di liquido cerebrospinale durante la terapia.
Sono stati studiati 990 campioni di liquido cerebrospinale da 108 pazienti, al momento della diagnosi ( n=108 ) e ad ogni momento della terapia intratecale ( n=882 ).
Le proporzioni di cellule leucemiche nei campioni di liquido cerebrospinale sono state valutate mediante citometria a flusso ( FCM ).
I pazienti con coinvolgimento del sistema nervoso centrale al momento della diagnosi ( FCM+ ) hanno mostrato prevalentemente una leucemia linfoblastica acuta a cellule T, e una più alta percentuale di fattori prognostici negativi noti: gruppo ad alto rischio, più alta conta di globuli bianchi, cariotipo normale e gene di fusione BCR-ABL.
Al momento della diagnosi non è stata osservata alcuna differenza nella sopravvivenza libera da recidiva e nella sopravvivenza globale tra FCM+ e FCM-.
I pazienti con coinvolgimento del sistema nervoso centrale durante la terapia hanno mostrato età significativamente più avanzata e più elevate frequenze di leucemia a cellule T.
È stata rilevata una sopravvivenza libera da recidiva significativamente più alta nei pazienti con FCM+ durante la terapia.
La rilevazione di malattia subclinica del sistema nervoso centrale mediante citometria a flusso durante la terapia di mantenimento è stata associata a sopravvivenza libera da recidiva a 3 anni e sopravvivenza globale a 3 anni significativamente inferiori.
Una metodologia sensibile come la citometria a flusso può essere applicata per un attento follow-up dei livelli di leucemia linfoblastica acuta nei campioni di liquido cerebrospinale e può identificare un gruppo di pazienti ad alto rischio di recidiva. ( Xagena2013 )
Martínez-Laperche C et al, Am J Hematol 2013; 88: 5: 359-364
Emo2013 Diagno2013