Una strategia adeguata al rischio basata sull'uso dell'Acido Retinoico tutto-trans e dell’Antraciclina in monochemioterapia ( studio PETHEMA LPA99 ) ha dimostrato un'alta efficacia nel trattamento della leucemia acuta promielocitica.
È stato elaborato un nuovo studio ( studio LPA2005 ) con l'obiettivo di ottenere un ulteriore miglioramento degli esiti.
Nel periodo 2005-2009, pazienti a medio e basso rischio ( leucociti inferiori a 10x109/l ) hanno ricevuto una dose ridotta di Mitoxantrone ( Novantrone ) nel secondo ciclo di consolidamento, mentre pazienti ad alto rischio, con età inferiore ai 60 anni, hanno ricevuto Citarabina ( Aractyn ) combinata con Acido Retinoico tutto-trans ( Tretinoina; Vesanoid ) e Idarubicina ( Zavedos ) nel primo e nel terzo ciclo di consolidamento.
Tra i 372 pazienti da cui ci si aspettava remissione completa dopo Acido Retinoico tutto-trans più Idarubicina ( 92.5% ), 368 sono stati sottoposti a terapia di consolidamento.
Per i pazienti a basso e medio rischio, la durata della neutropenia e trombocitopenia e la degenza ospedaliera si sono ridotte significativamente senza sacrificare l'efficacia antileucemica, rispetto allo studio LPA99 precedente.
Per i pazienti ad alto rischio, il tasso di ricaduta a 3 anni è risultato significativamente più basso nello studio LPA2005 ( 11% ) rispetto allo studio LPA99 ( 26%, P=0.03 ).
Anche la sopravvivenza libera da malattia è risultata migliore nello studio LPA2005 ( P=0.04 ).
In conclusione, una più bassa dose di Mitoxantrone ha comportato una riduzione significativa della degenza ospedaliera e della tossicità, pur mantenendo l'attività antileucemica, e la combinazione di Acido Retinico tutto-trans, Idarubicina e Citarabina nella leucemia promielocitica acuta ad alto rischio ha ridotto significativamente il tasso di ricaduta. ( Xagena2010 )
Sanz MA et al, Blood 2010; 115: 5137-5146
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