L’efficacia di Rituximab ( MabThera ) nella crioglobulinemia mista correlata a virus dell'epatite C ( HCV ) è stata dimostrata. Tuttavia, il rischio di un incremento della replicazione virale ne limita l'utilizzo nella cirrosi, una condizione spesso osservata nei pazienti con crioglobulinemia mista.
È stato compiuto uno studio prospettico in cui 19 pazienti HCV-positivi con crioglobulinemia mista e malattia epatica avanzata, esclusi dalla terapia antivirale, sono stati trattati con Rituximab e seguiti per 6 mesi.
I sintomi della crioglobulinemia mista includevano porpora, artralgie, debolezza, polineuropatia sensoriale-motoria, nefropatia e ulcere alle gambe.
La cirrosi epatica è stata osservata in 15 pazienti su 19, con scompenso ascitico in 6 casi.
Un miglioramento consistente nella sindrome della crioglobulinemia mista è risultato evidente alla fine del trattamento e alla fine del follow-up.
Sono state osservate modifiche sia nei titoli virali medi che nei valori di alanina amino transferasi ( ALT ) al momento del ricovero, alla fine del trattamento, al terzo mese di follow-up e alla fine del follow-up ( 2.62x106, 4.28x106, 4.82x106 e 2.02x106 UI/ml e 63.6, 49.1, 56.6 e 51.4 UI/l, rispettivamente ).
È stato riscontrato un miglioramento dell’attività protidosintetica epatica e del grado di ascite alla fine del trattamento e alla fine del follow-up, soprattutto nei casi più avanzati.
Questo studio ha dimostrato l'efficacia e la sicurezza di Rituximab nella sindrome della crioglobulinemia mista con malattia epatica avanzata.
Inoltre, la deplezione delle cellule B CD20+ è stata anche seguita da miglioramento della sindrome cirrotica nonostante la possibilità di aumenti transitori dei titoli viremici. ( Xagena2010 )
Petrarca A et al, Blood 2010; 116: 335-342
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