Sono stati riesaminati 1.569 pazienti con leucemia mieloide cronica diagnosticati a partire dal 1965: 1.148 in fase cronica ( CP ), 175 in fase accelerata ( AP ) e 246 in fase blastica ( BP ).
La sopravvivenza mediana è stata di 8.9 anni in fase cronica, 4.8 anni in fase accelerata e 6 mesi in fase blastica.
Nella fase cronica, la sopravvivenza a 8 anni è stata minore o uguale al 15% prima del 1983, tra il 42% e il 65% nel 1983-2000 e dell’87% dal 2001.
La sopravvivenza è stata peggiore nei pazienti più anziani ( P=0.004 ), ma la differenza è risultata meno significativa a partire dal 2001 ( P=0.07 ).
La sopravvivenza secondo il rischio Sokal è stata significativamente differente prima del 2001 ( P minore di 0.001 ), ma non dal 2001 ( P=0.4 ).
Nella fase accelerata, la sopravvivenza è migliorata nel corso del tempo ( P minore di 0.001 ); la sopravvivenza a 8 anni nei pazienti trattati dal 2001 è stata del 75%.
La sopravvivenza per età non è stata diversa negli anni precedenti al 2001 ( P=0.09 ), ma è migliorata dal 2001 nei pazienti di età inferiore o uguale a 70 anni ( P=0.004 ).
Nella fase blastica, la sopravvivenza mediana è migliorata nel tempo ( P minore di 0.001 ), anche se è stata di soli 7 mesi dal 2001.
In sintesi, la sopravvivenza dei pazienti con leucemia mieloide cronica è notevolmente migliorata dal 2001, in modo particolare nella fase cronica della leucemia mieloide acuta e nella fase accelerata della leucemia mieloide cronica.
La terapia con Imatinib ( Glivec ) ha ridotto al minimo l'impatto dei noti fattori prognostici e del rischio Sokal nella fase cronica della leucemia mieloide cronica, e ha accentuato l'impatto dell'età nella fase accelerata e nella fase blastica della leucemia mieloide cronica. ( Xagena2012 )
Katarjian H et al, Blood 2012; 119: 1981-1987
Emo2012 Farma2012