La porpora trombocitopenica idiopatica ( ITP ) è una malattia autoimmune caratterizzata da opsonizzazione delle piastrine mediante anticorpi diretti contro differenti glicoproteine di superficie, e loro prematura distruzione.
Recenti studi hanno dimostrato che Rituximab, un anticorpo monoclonale anti-CD20, è utile nel trattamento di questi pazienti, con una percentuale di risposta di circa il 50%.
Questi studi erano tuttavia di piccole dimensioni o solo case report.
Il Danish Multicenter Study of Rituximab in the Treatment of Adult Patients with Refractory ITP ha valutato l’efficacia e la sicurezza del Rituximab ( Rituxan, Mabthera ) in 35 pazienti di età media pari a 52 anni ( range 17-82 ), dei quali 17 maschi.
Un paziente aveva trombocitopenia e neutropenia immune.
Tutti i pazienti avevano ricevuto Prednisolone.
Dopo il Prednisolone, 25 pazienti sono stati trattati con alti dosaggi di IgG, e 16 pazienti sono stati sottoposti a splenectomia.
Sedici pazienti sono stati trattati con Azatioprina.
Altri trattamenti comprendevano: Ciclosporina, Ciclofosfamide, Vincristina, Interferone e Desametasone.
I pazienti sono stati trattati con Rituximab ( 375mg/kg ) per via endovenosa una volta alla settimana per 4 settimane consecutive.
Sei pazienti hanno ricevuto un dosaggio fisso di Rituximab di 500mg senza riguardo al peso corporeo, con un supplemento di 100mg di Metilprednisolone e.v. oppure 50-100mg di Prednisolone, dato come premeditazione insieme ad un antistaminico appena prima dell’infusione di Rituximab.
La maggioranza di pazienti ha ricevuto il Prednisolone ed, in alcuni casi, un altro concomitante trattamento immunosoppressivo durante parte del trattamento con Rituximab.
Una risposta completa ( CR ) è stata definita come un aumento della conta delle piastrine superiore a 100 x 10^9/l, una risposta parziale ( PR ) definita come aumento della conta piastrinica superiore a 50 x 10^9/ l, ed una risposta minore ( MR ) definita come aumento della conta piastrinica inferiore a 50 x 10^9/l.
Poiché 4 pazienti sono stati trattati 2 volte, i Ricercatori hanno valutato 39 outcome ( esiti ) di trattamento con Rituximab.
Rituximab è risultato efficace nel 44% dei trattamenti, con 7 risposte complete ( 18% ) ( un paziente ha mostrato una risposta completa 2 volte ), 6 risposte parziali ( 15% ) e 4 risposte minori ( 10% ).
In 9 pazienti su 13 con risposta completa o parziale, la risposta ( livello di piastrine superiore a 50 x 10^9/l ) è risultata pronta, entro 1-2 settimane dopo la prima infusione.
Gli altri pazienti hanno risposto dopo 3-8 settimane.
I pazienti con risposta completa o parziale hanno presentato in media una remissione per 47 settimane.
In generale c’è stata una bassa incidenza di effetti indesiderati.
In due casi il trattamento è stato interrotto per il presentarsi di reazioni avverse durante o dopo la prima infusione.
Si sono verificati 2 casi fatali: una donna di 71 anni con grave malattia polmonare è morta 6 giorni dopo la prima infusione per insufficienza respiratoria.
L’altro paziente , un uomo di 73 anni che soffriva di grave broncopneumopatia cronica ostruttiva ( BPCO ), è morto di polmonite dopo 13 settimane dall’ultima infusione di Rituximab.
Secondo gli Autori, il Rituximab può essere considerato un’utile terapia, alternativa, nei pazienti con grave e sintomatica porpora trombocitopenica idiopatica refrattaria al tradizionale trattamento.( Xagena2005 )
Braenndstrup P et al, Am J Hematol 2005; 78: 275-280
Emo2005 Farma2005