Sebbene la leucemia linfocitica cronica rimanga incurabile, negli ultimi dieci anni ci sono stati grandi progressi nella comprensione della fisiopatologia e del trattamento di questa malattia. Ciò ha portato a tassi di risposta e durata della risposta notevolmente aumentati, ma non ha ancora migliorato la sopravvivenza.
I passi avanti compiuti nell’individuazione di fattori prognostici che identifichino i pazienti ad alto rischio di progressione hanno portato a chiedersi se vi sia ancora un ruolo per un approccio di osservazione e attesa in pazienti asintomatici ad alto rischio, o se debbano essere trattati precocemente nel corso della malattia.
Restano degli interrogativi, tra cui quale sia il trattamento ottimale di prima linea e la sua tempistica, e se non vi sia alcun ruolo della terapia di mantenimento o del trapianto di cellule staminali in questa patologia.
La leucemia linfocitica cronica è una malattia prevalente negli anziani, e non tutti i pazienti sono idonei per regimi aggressivi di chemioimmunoterapia, quindi non è ancora definito quale sia l'approccio di trattamento ottimale per i pazienti anziani più fragili.
E' molto probabile che gli approcci di trattamento continueranno ad evolversi non appena saranno resi noti i risultati di studi clinici in corso, e che ulteriori miglioramenti negli esiti di questa malattia saranno il risultato di terapie indirizzate alla fisiopatologia di base della leucemia linfocitica cronica. ( Xagena2010 )
Gribben JG, Blood 2010; 115: 187-197
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