E’ stata effettuata una ricerca per capire se la gammopatia monoclonale di significato incerto è più elevata nei parenti di primo grado dei soggetti con mieloma multiplo o nei soggetti con gammopatia.
I probandi sono stati reclutati da una popolazione di uno studio di prevalenza ( gammopatia monoclonale ) e dalla Mayo Clinic ( mieloma multiplo ).
I campioni di siero sono stati raccolti da parenti di primo grado di età superiore ai 40 anni e sottoposti a elettroforesi e immunofissazione.
La prevalenza di gammopatia monoclonale nei parenti è stata confrontata con i tassi di popolazione.
In tutto sono stati studiati 911 parenti di 232 probandi con mieloma multiplo e 97 probandi con gammopatia monoclonale.
Tramite elettroforesi, la gammopatia monoclonale è stata rilevata in 55 parenti ( 6% ) , e l’immunofissazione ha identificato 28 parenti supplementari per una prevalenza adattata per età e sesso dell’ 8.1%.
La prevalenza di gammopatia monoclonale di significato incerto nei parenti è aumentata con l'età ( 1.9%, 6.9%, 11.6%, 14.6%, 21.0%, rispettivamente per le età 40-49, 50-59, 60-69, 70-79, maggiore o uguale a 80 anni, p
Si è evidenziato un rischio maggiore di gammopatia monoclonale nei parenti ( risk ratio, RR adattata per età: 2.6 ) rispetto alla popolazione di riferimento.
L’aumento del rischio è stato registrato tra i parenti di probandi con mieloma multiplo ( RR=2.0 ) e di probandi con gammopatia monoclonale ( RR=3.3 ).
In conclusione, l'aumento del rischio di gammopatia monoclonale di significato incerto in parenti di primo grado di pazienti affetti da mieloma multiplo o gammopatia implica una condivisione di ambiente e/o di genetica. ( Xagena2009 )
Vachon CM et al, Blood 2009; 114: 785-790
Emo2009