Servono terapie efficaci e meno aggressive per pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B recidivato o refrattario non-idonei per il trapianto autologo di cellule staminali o già sottoposti al trapianto.
Uno studio di fase II ha valutato efficacia e sicurezza di Bendamustina ( Levact ) più Rituximab ( MabThera ) in questa popolazione.
Pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B recidivato o refrattario trattati con precedenti regimi di chemioterapia ( da 1 a 3 regimi ) hanno ricevuto Rituximab 375 mg/m2 per infusione intravenosa al giorno 1 e Bendamustina 120 mg/m2 per infusione intravenosa nei giorni 2 e 3 di ciascun ciclo di 21 giorni fino a 6 cicli.
L’endpoint primario era il tasso di risposta generale, e gli endpoint secondari erano tasso di risposta completa, sopravvivenza libera da progressione e sicurezza.
Sono stati arruolati 63 pazienti e 59 hanno ricevuto Bendamustina più Rituximab.
L’età mediana era 67 anni ( intervallo, 36-75 anni ) e il 62.7% dei pazienti aveva un’età uguale o superiore a 65 anni.
In totale, 57 pazienti ( 96.6% ) erano stati precedentemente trattati con chemioterapia contenente Rituximab.
Il tasso di risposta generale è stato pari al 62.7%, con un tasso di risposta completa del 37.3%.
I tassi di risposta generale sono risultati comparabili tra i pazienti di età uguale o superiore a 65 anni e quelli con meno di 65 anni ( 62.2% e 63.6%, rispettivamente ).
La sopravvivenza mediana libera da progressione è stata di 6.7 mesi.
Gli eventi avversi di grado 3 o 4 osservati più frequentemente erano di tipo ematologico: linfopenia ( 78.0% ), neutropenia ( 76.3% ), leucopenia ( 72.9% ), linfopenia CD4 ( 66.1% ) e trombocitopenia ( 22.0% ).
In conclusione, il trattamento con Bendamustina più Rituximab è un regime di salvataggio promettente per pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B recidivato o refrattario dopo un regime contenente Rituximab e sono necessari nuovi studi sull’argomento. ( Xagena2013 )
Ohmachi K et al, J Clin Oncol 2013; 31: 2103-2109
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