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Efficacia di Ibrutinib nel trattamento della leucemia linfatica cronica


Un nuovo farmaco sperimentale ha dimostrato di essere sicuro ed efficace nei pazienti con leucemia linfatica cronica ( anche detta leucemia linfocitica cronica ).
L’inibitore della tirosin-chinasi di Bruton ( BTK ), Ibrutinib, può indurre remissioni durature nei pazienti che sono naive al trattamento ( cioè, mai trattati ), o refrattari al trattamento o recidivanti.

Ibrutinib in monoterapia

Nel primo studio è stato valutato l’impiego di Ibrutinib come monoterapia nei pazienti con leucemia linfatica cronica o piccolo linfoma linfocitico .
Hanno preso parte allo studio pazienti ( n=116 ) naive, refrattari al trattamento, o recidivanti.

Tra i pazienti naive al trattamento, il tasso di risposta è stato pari al 68% ( 10% risposta completa e 58% risposta parziale ); il tasso di sopravvivenza libera da progressione a 26 mesi è stato del 96%.

Nel gruppo dei pazienti con patologia refrattaria o recidivante, il tasso di risposta è stato del 71% e il tasso di sopravvivenza libera da progressione a 22 mesi è stato del 76%.

La maggior parte degli eventi avversi era di grado 2 o inferiore; i più comuni sono stati: diarrea ( 54% ), affaticamento ( 29% ), infezioni respiratorie del tratto superiore ( 29% ), rash cutaneo ( 28% ), nausea ( 26% ), e artralgie ( 25% ). Le tossicità ematologiche di grado 3 o superiore sono state relativamente rare.

Ibrutinib in associazione a Rituximab

Nel secondo studio è stata valutata l’associazione tra Ibrutinib e Rituximab ( MabThera ) nei pazienti ( n=40 ) ad alto rischio con leucemia linfatica cronica e piccolo linfoma linfocitico.

A un follow-up mediano di 4 mesi, 38 dei 40 pazienti ha continuato la terapia senza progressione della malattia. Dei 20 pazienti che erano valutabili per una risposta precoce a 3 mesi, 17 hanno ottenuto una remissione parziale ( tasso di risposta globale del 85% ).
Altri 3 pazienti hanno raggiunto una risposta parziale con linfocitosi persistente.

Riguardo alla tossicità ci sono stati 13 casi di grado 3 o 4. La diarrea in forma lieve è stato il più frequente evento avverso, assieme a dolore osseo e al senso di affaticamento. ( Xagena2012 )

Fonte: American Society of Hematology ( ASH ) Meeting, 2012


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