Ricercatori dell’Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori di Milano, hanno compiuto uno studio su 18 pazienti con recidiva di linfoma non-Hodgkin indolente misurabile, che sono stati vaccinati con cellule dendritiche caricate con cellule tumorali autolologhe inattivate.
In tutto, 6 pazienti hanno mostrato risposte cliniche oggettive, incluse 3 risposte complete continue e 3 risposte parziali con un follow-up medio di 50.5 mesi; 8 pazienti hanno manifestato la malattia in modo stabile, mentre per 4 soggetti c’è stata progressione.
Le risposte cliniche sono risultate significativamente associate con una riduzione delle cellule T regolatorie CD4(+)CD25(+)FOXP3(+), un aumento delle cellule CD3(-)CD56(dim)CD16(+) natural killer, e una maturazione dei linfociti allo stadio di memoria effettrice sia nei campioni di sangue periferico post-vaccinazione, sia in campioni tumorali.
Nei pazienti con risposta parziale, la vaccinazione ha significativamente aumentato la risposta delle cellule T che producono interferone-gamma ( IFN-gamma ) all’incontro con le cellule tumorali autologhe.
In un paziente HLA-A*0201(+) con risposta completa, è stato anche osservato il rilascio di interleuchina-4 ( IL-4 ) dalle cellule T circolanti in risposta a peptidi IgH specifici del tumore.
Analisi immunoistochimiche delle biopsie tumorali eseguite utilizzando campioni di siero autologo coniugati con biotina hanno rivelato una risposta umorale ristretta al tumore solo nel siero post-vaccinazione dei pazienti che hanno risposto.
I risultati emersi dallo studio hanno dimostrato che la vaccinazione con cellule dendritiche caricate con cellule tumorali potrebbe indurre una risposta nelle cellule T e B, e produrre benefici clinici in pazienti con linfoma non-Hodgkin indolente con malattia misurabile. ( Xagena2009 )
Di Nicola M et al, Blood 2009; 113: 18-27
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