Per i pazienti con mieloma multiplo non-sintomatico di prima diagnosi ( smoldering ), la terapia standard è l’osservazione fino allo sviluppo dei sintomi.
Tuttavia, questo approccio non identifica i pazienti ad alto rischio che potrebbero trarre beneficio da un intervento precoce.
In uno studio randomizzato, in aperto e di fase 3, 119 pazienti con mieloma non-sintomatico di prima diagnosi ad alto rischio sono stati assegnati in maniera casuale a trattamento oppure a osservazione.
I pazienti nel gruppo trattamento hanno ricevuto un regime di induzione ( Lenalidomide [ Revlimid ] alla dose di 25 mg al giorno nei giorni da 1 a 21, più Desametasone alla dose di 20 mg al giorno nei giorni da 1 a 4 e nei giorni da 12 a 15, a intervalli di 4 settimane per 9 cicli ), seguito da un regime di mantenimento ( Lenalidomide alla dose di 10 mg al giorno nei giorni da 1 a 21 di ciascuno dei cicli di 28 giorni per 2 anni ).
L’endpoint primario era il tempo alla progressione a malattia sintomatica.
Gli endpoint secondari erano il tasso di risposta, la sopravvivenza generale e la sicurezza.
Dopo un follow-up mediano di 40 mesi, il tempo mediano alla progressione è risultato significativamente più lungo nel gruppo trattamento che in quello osservazione ( mediana non-raggiunta vs 21 mesi; hazard ratio per la progressione, HR=0.18; P inferiore a 0.001 ).
Anche il tasso di sopravvivenza a 3 anni è risultato più alto nel gruppo trattamento ( 94% vs 80%; hazard ratio per decesso, HR=0.31; P=0.03 ).
Una risposta parziale o anche migliore è stata raggiunta nel 79% dei pazienti nel gruppo trattamento dopo la fase di induzione e nel 90% durante la fase di mantenimento.
Gli effetti tossici sono risultati nella maggior parte dei casi di grado uguale o inferiore a 2.
In conclusione, il trattamento precoce per i pazienti con mieloma smoldering di prima diagnosi ad alto rischio ha ritardato la progressione a malattia attiva, e ha aumentato la sopravvivenza generale. ( Xagena2013 )
Mateos MV et al, N Engl J Med 2013; 369: 438-447
Emo2013 Farma2013