In un programma nazionale spagnolo per il trattamento delle patologie ematologiche sono stati analizzati incidenza, fattori di rischio ed esito delle neoplasie mieloidi legate alla terapia in pazienti con leucemia promielocitica acuta in prima remissione completa.
Dal 1996 al 2008, 1.025 pazienti con leucemia promielocitica acuta sono stati arruolati in 3 studi clinici sequenziali ( LPA96, LPA99 e LPA2005 ) e hanno ricevuto terapia di induzione e consolidamento con ATRA ( Acido tutto-trans-Retinoico ) e chemioterapia a base di antracicline.
Dei 918 pazienti in remissione completa, 17 hanno sviluppato neoplasie mieloidi legate alla terapia ( 10 con percentuale di blasti nel midollo inferiore a 20% e 7 con percentuale maggiore o uguale a 20% ) dopo un periodo mediano di 43 mesi dalla remissione completa.
Le più comuni anomalie citogenetiche sono state rappresentate da delezioni parziali o complete dei cromosomi 5 e 7 ( 9 pazienti ) e da riarrangiamenti 11q23 ( 3 pazienti ).
In generale, l’incidenza cumulativa a 6 anni di neoplasie mieloidi correlate alla terapia è stata 2.2%, mentre nei pazienti a basso, medio e alto rischio l’incidenza a 6 anni è stata, rispettivamente, di 5.2%, 2.1% e 0%.
L’analisi multivariata ha identificato l’età superiore a 35 e un punteggio di rischio di recidiva più basso come fattori prognostici indipendenti per neoplasie mieloidi correlate alla terapia e il tempo mediano di sopravvivenza, dopo la neoplasia mieloide, è stato di 10 mesi.
In conclusione, la neoplasia mieloide correlata alla terapia è una complicanza grave, di lungo periodo e relativamente poco frequente, dopo il trattamento di prima linea della leucemia promielocitica acuta con terapie a base di Acido retinoico tutto-trans e di antraciclilne. ( Xagena2010 )
Montesinos P et al, J Clin Oncol 2010; 28: 3872-3879
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