Il prurito acquagenico è un sintomo tipico della policitemia vera, ma molto poco si sa circa la sua esatta frequenza, le caratteristiche, l’influenza sulla qualità di vita e il trattamento adeguato.
Sono stati studiati questi aspetti in un'ampia coorte di pazienti tedeschi con policitemia vera mediante un questionario diretto al paziente.
L’analisi ha rivelato che 301 dei 441 pazienti analizzati soffrivano di prurito acquagenico.
Nel 64.8% dei casi, il prurito acquagenico si è verificato in media 2.9 anni prima della diagnosi di policitemia vera.
Solo nel 15.4% dei casi questo dato ha portato a una indagine ematologica.
Il prurito acquagenico si verifica principalmente sul tronco e sulle parti prossimali degli arti.
Molti pazienti lamentano prurito ( 71.8% ), solletico, bruciore o sensazioni di bruciore.
44 pazienti ( 14.6% ) hanno classificato il prurito come insopportabile.
I pazienti con prurito acquagenico hanno riportato ridotto stato di salute globale e maggiore fatica, dolore e dispnea.
Solo il 24% dei pazienti ha ricevuto un trattamento specifico per il prurito, composto prevalentemente da antagonisti dell’istamina, che hanno migliorato i sintomi in circa la metà dei pazienti.
Nel 5.6% dei pazienti, la terapia per la policitemia vera ( flebotomia o salasso / citoriduzione ) ha risolto i sintomi.
In sintesi, il prurito acquagenico è un grave sintomo nei pazienti con policitemia vera, difficile da trattare fino a poco tempo fa. L'avvento dei nuovi inibitori JAK2 può aprire nuove strade alla terapia. ( Xagena2013 )
Siegel FP et al, Am J Hematol 2013; 88: 8: 665-669
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