Ricercatori della Divisione di Ematologia e Trapianto di Midollo dell’ospedale S.Martino di Genova, coordinato da Andrea Bacigalupo, hanno valutato l’espressione di WT1 ( espresso come copie di messaggero / 10.000 copie di ABL1 ) da parte delle cellule del midollo di 122 pazienti con leucemia mieloide acuta ( AML ), prima e dopo un trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche ( HSCT ), non-manipolato.
L'età media dei pazienti era di 44 anni ( 15-69 ); il 59% era in prima remissione, il 74% ha ricevuto un regime di condizionamento mieloablativo.
Il periodo di follow-up mediano è stato di 865 giorni ( 34-2833 ).
L’incidenza di recidiva è risultata più alta nei 67 pazienti con espressione di WT1 superiore a 100 copie ( 54% ), in qualsiasi momento del post-trapianto, rispetto al 16% per i 55 pazienti con espressione WT1 inferiore a 100 copie nel post-trapianto ( P inferiore a 0.0001 ).
Allo stesso modo, la sopravvivenza a 5 anni è stata, rispettivamente, del 40% vs 63% ( p=0.03 ).
All’analisi multivariata di Cox, l’espressione di WT1 post- trapianto è risultato il più forte predittore di recidiva ( hazard ratio, HR=4.5, p=0.0001 ), indipendentemente dalla fase della malattia ( HR=2.3, p=0.002 ).
Infusioni di linfociti del donatore sono state somministrate a 17 pazienti a causa dei crescenti livelli di WT1: la sopravvivenza generale è stata del 44%, contro il 14% per i 21 pazienti con livelli crescenti di WT1 che non avevano ricevuto infusioni di linfociti del donatore ( P=0.004 ).
Dallo studio è emerso che l’espressione di WT1 post-trapianto è un forte predittore di recidiva di leucemia e di sopravvivenza nella leucemia mieloide acuta; WT1 può essere utilizzato come marcatore precoce di terapia interventistica. ( Xagena2013 )
Pozzi S et al, Br J Haematol 2013; 160: 503-509
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