Il deficit di piruvato chinasi è causato da mutazioni nel gene PKLR e porta all'anemia emolitica congenita.
Mitapivat è un attivatore allosterico orale a piccola molecola della piruvato chinasi nei globuli rossi.
In uno studio non-controllato di fase 2, sono state valutate la sicurezza e l'efficacia di Mitapivat in 52 adulti con deficit di piruvato chinasi che non ricevevano trasfusioni di globuli rossi.
I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere 50 mg o 300 mg di Mitapivat due volte al giorno per un periodo di 24 settimane; i pazienti idonei potevano continuare il trattamento in una fase di estensione in corso.
Eventi avversi comuni, inclusi mal di testa e insonnia, si sono verificati al momento dell'inizio del trattamento e sono risultati transitori; il 92% degli episodi di mal di testa e il 47% degli episodi di insonnia si sono risolti entro 7 giorni.
Gli eventi avversi gravi più comuni, l'anemia emolitica e la faringite, si sono verificati ciascuno in 2 pazienti ( 4% ).
In totale 26 pazienti ( 50% ) hanno presentato un aumento di oltre 1.0 g per decilitro del livello di emoglobina.
Tra questi pazienti, l'aumento massimo medio è stato di 3.4 g per decilitro e il tempo mediano fino al primo aumento di oltre 1.0 g per decilitro è stato di 10 giorni; 20 pazienti ( 77% ) hanno presentato un aumento di oltre 1.0 g per decilitro nel livello di emoglobina in oltre il 50% delle visite durante il periodo di studio principale, con un miglioramento dei marker di emolisi.
La risposta è stata sostenuta in tutti e 19 i pazienti rimasti nella fase di estensione, con un follow-up mediano di 29 mesi.
Le risposte dell’emoglobina sono state osservate solo nei pazienti che avevano almeno una mutazione PKLR missenso e sono state associate al livello di proteina piruvato chinasi eritrocitaria al basale.
La somministrazione di Mitapivat è stata associata a un rapido aumento del livello di emoglobina nel 50% degli adulti con deficit di piruvato chinasi, con una risposta sostenuta durante un follow-up mediano di 29 mesi durante la fase di estensione.
Gli effetti avversi sono stati principalmente di basso grado e transitori. ( Xagena2019 )
Grace RF et al, N Engl J Med 2019; 381: 933-944
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