Nello studio LYM-3002, l'efficacia e la sicurezza del Bortezomib in prima linea più Rituximab, Ciclofosfamide, Doxorubicina e Prednisone ( VR-CA P) e Rituximab, Ciclofosfamide, Doxorubicina, Vincristina e Prednisone ( R-CHOP ) sono state confrontate nei pazienti con linfoma a cellule del mantello ( linfoma mantellare ) non-trattato di nuova diagnosi, non-ammessi al trapianto.
Sono stati riportati la sopravvivenza globale finale e gli esiti di sicurezza per i pazienti nella fase di follow-up a lungo termine dopo che è stato raggiunto l'endpoint primario di sopravvivenza libera da progressione.
LYM-3002 era uno studio randomizzato, in aperto, di fase 3, condotto presso 128 Centri clinici in 28 Paesi in Asia, Europa, Nord America e Sud America.
Pazienti adulti con linfoma a cellule del mantello precedentemente non-trattato in stadio II-IV, punteggio ECOG performance status di 2 o meno, che non erano eleggibili per il trapianto di midollo osseo, sono stati assegnati casualmente a ricevere 6 o 8 cicli di 21 giorni di VR-CAP ( Rituximab per via endovenosa 375 mg/m2, Ciclofosfamide 750 mg/m2, Doxorubicina 50 mg/m2 e Bortezomib 1.3 mg/m2, più Prednisone orale 100 mg/m2 ) oppure R-CHOP ( Vincristina per via endovenosa 1.4 mg/m2, 2 mg massima dose, Rituximab 375 mg/m2, Ciclofosfamide 750 mg/m2 e Doxorubicina 50 mg/m2, più Prednisone orale 100 mg/m2 ).
La randomizzazione è stata effettuata stratificando in base al punteggio alla scala IPI ( International Prognostic Index ) e allo stadio della malattia alla diagnosi.
L'endpoint primario di questa analisi finale era la sopravvivenza globale, analizzata nella popolazione intention-to-treat.
Tra il 2008 e il 2011, 487 pazienti sono stati arruolati e assegnati in modo casuale. 268 pazienti ( 140 nel gruppo VR-CAP e 128 nel gruppo R-CHOP ) sono stati inclusi nell'analisi di follow-up, che comprendeva pazienti con dati disponibili dopo la data di interruzione clinica dell'analisi primaria nel 2013.
Dopo un follow-up mediano di 82.0 mesi, la sopravvivenza globale mediana è stata significativamente più lunga nel gruppo VR-CAP rispetto al gruppo R-CHOP ( 90.7 mesi vs 55.7 mesi; hazard ratio, HR=0.66; P=0.001 ).
Sono stati segnalati 3 nuovi eventi avversi dal cut-off dell'analisi primaria ( un adenocarcinoma polmonare di grado 4 e un carcinoma gastrico di grado 4 nel gruppo VR-CAP e un caso di polmonite di grado 2 nel gruppo R-CHOP ).
103 su 243 pazienti ( 42% ) nel gruppo VR-CAP e 138 su 244 ( 57% ) nel gruppo R-CHOP sono morti; la causa più comune di morte era la progressione della malattia.
Rispetto a R-CHOP, VR-CAP è stato associato a una sopravvivenza significativamente più lunga e ha mostrato un profilo di sicurezza gestibile e atteso.
I risultati supportano una ulteriore valutazione di VR-CAP in pazienti con linfoma mantellare precedentemente non-trattato. ( Xagena2018 )
Robak T et al, Lancet Oncol 2018; 19: 1449-1458
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