Le sindromi mielodisplastiche e la leucemia mieloide acuta correlate alla terapia hanno una prognosi sfavorevole con il trattamento convenzionale. Sono stati riportati risultati incoraggianti dopo trapianto allogenico.
Sono stati analizzati i risultati di 868 persone con leucemia mieloide acuta ( n=545 ) o sindrome mielodisplastica ( n=323 ) sottoposte a trapianto allogenico tra il 1990 e il 2004.
Un regime mieloablativo è stato utilizzato per il condizionamento nel 77% dei casi.
La mortalità correlata al trattamento e la ricaduta a 1 anno sono state del 41% e del 27% e a 5 anni sono state del 48% e del 31%, rispettivamente.
La sopravvivenza libera da malattia e la sopravvivenza globale sono state del 32% e del 37% a 1 anno e del 21% e del 22% a 5 anni, rispettivamente.
All'analisi multivariata, 4 fattori di rischio hanno avuto impatti negativi sulla sopravvivenza libera da malattia e sulla sopravvivenza globale: età superiore ai 35 anni; genetica a rischio; leucemia mieloide acuta non in remissione o sindrome mielodisplastica avanzata; donatore diverso da un fratello HLA-identico o donatore non imparentato parzialmente o ben abbinato.
La sopravvivenza a 5 anni per i soggetti con nessuno o 1, 2, 3 o 4 di questi fattori di rischio è stata, rispettivamente, del 50%, 26%, 21%, 10%, e 4% ( p minore di 0.001 ).
Questi dati consentono una previsione più precisa degli esiti e permettono di individuare i soggetti che possono avere maggiore probabilità di trarre beneficio dal trapianto allogenico. ( Xagena2010 )
Litzow MR et al, Blood 2010; 115: 1850-1857
Emo2010