I pazienti con neoplasia a cellule dendritiche plasmacitoidi blastiche ( BPDCN ) hanno una prognosi sfavorevole con la chemioterapia convenzionale.
Uno studio ha analizzato retrospettivamente l'esito dei pazienti con neoplasia a cellule dendritiche plasmacitoidi blastiche sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali ( allo-SCT ) o a trapianto autologo di cellule staminali ( auto-SCT ).
In totale, 39 pazienti ( allo-SCT, n=34; auto-SCT, n=5 ) sono stati identificati nel Registro European Group for Blood and Marrow Transplantation.
I 34 pazienti allo-SCT avevano un'età media di 41 anni ( range 10-70 ) e hanno ricevuto trapianti da fratelli ( n=11 ) o da donatori non-imparentati ( n=23 ) tra il 2003 e il 2009.
Il condizionamento mieloablativo è stato utilizzato nel 74% dei pazienti.
Un totale di 19 pazienti allo-SCT ( 56% ) hanno ricevuto trapianti in prima remissione completa.
L'incidenza cumulativa a 3 anni di recidiva, sopravvivenza libera da malattia e di sopravvivenza globale è stata, rispettivamente, del 32%, 33% e 41%.
In un confronto univariato, essere in prima remissione in allo-SCT ha influenzato favorevolmente la sopravvivenza, mentre l'età, l'origine del donatore e graft versus host disease cronica non hanno avuto alcun impatto significativo.
In conclusione, la terapia ad alte dosi seguita da trapianto allogenico di cellule staminali da donatori imparentati o non-imparentati è in grado di fornire una remissione durevole anche in pazienti anziani con neoplasia a cellule dendritiche plasmacitoidi blastiche.
Tuttavia, resta da dimostrare se gli effetti del trapianto contro la malignità possano contribuire in modo significativo al controllo della neoplasia a cellule dendritiche plasmacitoidi blastiche dopo allo-trapianto. ( Xagena2013 )
Roos-Weil D et al, Blood 2013; 121: 3: 440-446
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